se sia possibile prevedere un voto
anche per importi inferiori all'euro
Not. Francesco Boni
E’ obbligatorio
rispettare il limite di un voto in assemblea per ogni Euro di cui si compone la
quota del socio, ovvero sia possibile prevedere un voto anche per importi
inferiori all'Euro?
Nel caso, uno
Statuto prevede che "il socio ha diritto ad un voto per ogni Euro 0,52
compreso nella sua quota".
L'art.2485, c.c.,
però, è norma imperativa, non prevedendo alcuna riserva di diversa disposizione
affidata all'atto costitutivo, segno evidente che la disciplina del diritto di
voto si ispira a principi di ordine pubblico non derogabili nemmeno con il
consenso di tutte le parti.
Tuttavia, sia le
motivazioni espresse a sostegno dell'inderogabilità della norma, sia la lettura
dell'art. 2485 (..."almeno un voto"...) potrebbe indurre a
ritenere che il limite di 1 Euro possa essere inteso come limite massimo, nel
senso che non sarà possibile attribuire il voto solamente al possessore di
una cifra superiore all'euro, così privando di tale diritto che possieda
solo la quota minima.
Viceversa il fatto
di attribuire il voto anche a cifre inferiori all'Euro, non dovrebbe ledere
l'interesse del socio che possiede solo la quota minima, al quale è comunque
assicurato di esprimere il proprio voto.
L'interpretazione
è un po' forzata e non mi lascia del tutto soddisfatto.